Unboxing del Rabbit R1: L'Attesa è Finita
Scopri l'emozionante unboxing del Rabbit R1, l'innovativo assistente personale AI tanto atteso. In questo articolo, esploriamo la configurazione iniziale e testiamo le prime funzionalità del dispositivo.
RECENSIONIDA NON PERDERE
Finalmente, dopo circa 5 mesi di attesa, il Rabbit R1 è arrivato! Non vedevo l'ora di mettere le mani su questo innovativo assistente personale AI e condividere con voi le mie prime impressioni. In questo articolo, vi guiderò attraverso l'unboxing, la configurazione iniziale e le prime prove del dispositivo.
Unboxing: La Prima Emozione
L'emozione di aprire la scatola del Rabbit R1 è stata indescrivibile. La confezione si presenta in modo molto semplice ma essenziale. All’esterno della scatola è stampata una grafica che ricorda un coniglio, lo stesso companion digitale che sarà presente all’interno del dispositivo. Inoltre, sono presenti il logo di Rabbit Inc. e il logo R1.
All'interno, il dispositivo è ben protetto e accompagnato da una custodia protettiva trasparente, chiamata travel case. Questa custodia, oltre a proteggere il dispositivo durante i trasporti, funge anche da supporto per la scrivania. Stampato sul travel case troviamo un QR code che rimanda a una guida rapida online e altre scritte che identificano il dispositivo, come il numero seriale e il codice IMEI. Sempre stampato sulla custodia protettiva troviamo le indicazioni delle principali caratteristiche hardware del Rabbit, come il pulsante PTT, la fotocamera, i microfoni, la rotella di scorrimento e lo speaker. Non sono presenti manuali cartacei, cavi di ricarica o altri accessori.
Aperta la custodia, troviamo il Rabbit R1 di un colore arancione molto intenso, penso sia l’oggetto più arancione che abbia mai visto! Tra le mani, il dispositivo fornisce un feedback positivo: anche se compatto, è abbastanza pesante. La plastica di cui è composto è molto solida e di alta qualità. La forma molto squadrata ma leggermente smussata garantisce un'ottima presa, sia con la mano destra che con la sinistra. Il Rabbit R1 è stato pensato per essere usato con entrambe le mani: quando lo impugniamo con la destra utilizzeremo il PTT e la ruota con il pollice, viceversa quando lo impugniamo con la sinistra utilizzeremo il PTT e la ruota con l’indice. In questo articolo puoi trovare tutte le caratteristiche hardware del Rabbit R1.
Configurazione Iniziale
La configurazione del Rabbit R1 è stata molto semplice. Il dispositivo è arrivato completamente scarico (probabilmente per la sicurezza durante il trasporto), quindi ho dovuto collegarlo alla presa di corrente con un cavo USB-C. Dopo pochi minuti, l’R1 si è acceso e ho potuto collegarlo alla rete Wi-Fi di casa digitando la password con la tastiera su schermo, che, anche se piccola, è sorprendentemente precisa. Successivamente, mi sono collegato al portale https://rabbit.tech/activate per collegare il mio account Rabbit all’R1. Ho dovuto quindi inquadrare un QR code con la fotocamera del dispositivo e subito dopo sono stati scaricati e installati gli ultimi aggiornamenti disponibili. In pochi minuti, il Rabbit R1 era pronto per essere utilizzato.
Prime Prove: Funzionalità e Prestazioni
Ho iniziato a usare il dispositivo testando alcune delle funzionalità principali del Rabbit R1. La risposta ai comandi vocali è stata rapida e precisa, e il Rabbit R1 ha fornito tutte le risposte alle mie domande. Nello specifico, ho provato a chiedere le previsioni meteo, fare qualche ricerca online utilizzando la voce e ho usato la fotocamera per riconoscere alcuni degli oggetti che avevo in casa. Inoltre, ho provato anche l’integrazione con Apple Music per la riproduzione di musica direttamente sul dispositivo. Attualmente, questa funzione presenta ancora qualche bug che sarà presto risolto con i prossimi aggiornamenti. Successivamente, ho provato anche la traduzione bidirezionale Italiano-Inglese: le risposte sono state molto rapide e precise. Oltre a scrivere la frase tradotta, il Rabbit R1 riproduce anche l’audio, una funzione molto utile per viaggiare. Infine, ho provato la registrazione di note vocali: appena comunichiamo il comando, il Rabbit R1 inizia a registrare la nostra voce. Terminata la registrazione, per riascoltarla o scaricarla possiamo andare sul portale Rabbithole, dove è possibile anche vedere un riassunto di tutto ciò che è stato detto nella nota vocale.
Conclusioni
Le mie prime impressioni sul Rabbit R1 sono positive, considerando che ero consapevole del fatto che non tutte le funzionalità mostrate nella presentazione erano disponibili al giorno del lancio del prodotto. Tuttavia, le limitate funzionalità promesse al lancio ci sono tutte e funzionano bene, in questo articolo puoi trovare nel dettaglio le principali 7 funzionalità disponibili. Il vantaggio di questo dispositivo è che è molto semplice e immediato da usare: basta premere il pulsante laterale e parlare, non ci sono applicazioni e si fa tutto con la voce. Una piccola precisazione doverosa è che attualmente il dispositivo supporta solo la lingua inglese, quindi tutti i comandi e le risposte saranno di base in inglese. Tuttavia, in alcune occasioni (soprattutto durante le ricerche online con Perplexity) se forziamo l’AI può rispondere anche in italiano, ad esempio dicendo “repeat in italian”. Non vedo l'ora di provare tutte le nuove funzionalità e integrazioni che saranno implementate con i futuri aggiornamenti.